10 Aprile 2024
“Azione correrà da sola alle europee, abbiamo candidati eccellenti e avremo i consensi”
di Fabio Salamida, 9 aprile 2024.
Ettore Rosato, il vicesegretario del partito di Carlo Calenda, a Today.it: “Le nostre proposte contro i populismi di Conte e Salvini”. Azione non sarà nella lista – contenitore Stati Uniti d’Europa, il partito di Carlo Calenda si presenta alle elezioni europee di giugno correndo in solitaria. Una scelta sicuramente coraggiosa ma anche di coerenza: inutile correre insieme per poi dividersi dopo, come è avvenuto dopo le politiche, quando il Terzo Polo è naufragato pur avendo raccolto quasi l’8 per cento dei consensi.”Noi – spiega il vicesegretario, Ettore Rosato – andiamo con la nostra lista. Sono elezioni in cui i partiti si misurano e misurano la forza delle loro proposte politiche; le liste di scopo non esistono, esistono progetti politici credibili e comprensibili per gli elettori. Noi facciamo questo e lo facciamo con dei partner che decidono, dal giorno dopo le elezioni europee di costruire con noi un percorso per un partito più grande, più competitivo che ha la finalità di spezzare questo bipolarismo muscolare dove le campagne elettorali si caratterizzano per la promessa dell’abolizione della povertà e per la promessa dell’abolizione delle accise. Promesse irrealizzabili fatte da forze che hanno nel populismo la loro capacità di attrazione del consenso”.
Però i sondaggi vi danno ancora lontani dalla soglia di sbarramento del 4 per cento: nella rilevazione di YouTrend per SkyTg24 siete al 3,1 per cento. Non è difficile costruire un’alternativa con questi numeri?
“Dipende sempre da che sondaggi uno andiamo a leggere. Ieri Swg ci dava al 4 per cento, ma il punto non è questo. Una forza politica esiste se si misura con l’elettorato e se prende il consenso; noi siamo convinti di avere i consenso e ci misuriamo con trasparenza con l’elettorato, per dire cosa facciamo e cosa vogliamo fare: altri fanno scelte di tipo diverso, rispettabili, ma diversa dalla nostra”.
Non è mistero però che voi, negli ultimi mesi, avevate cercato una sintesi con +Europa. Non vi ha deluso il fatto che alla fine abbiano scelto Renzi?
“Nessuna delusione, ma consapevolezza che le strade si intrecciano se ci son degli interessi convergenti; se non lo sono ognuno va per la sua strada. Esiste una lista Renzi-Bonino e un’altra lista di Azione con Carlo Calenda e tutte le personalità che vi parteciperanno. Nelle nostre liste stiamo puntando proprio sulla qualità e su delle personalità che in Europa siano in grado di seguire i dossier con massima competenza: perchè quando in Italia ci si lamenta del fatto che le regole europee sono inadeguate rispetto alle nostre esigenze, è perché non sono seguite a dovere da chi siede in quell’istituzione”.
Raccontiamo qualche candidato.
“Partirei dal professor Giuseppe Zollino, che sulla politica energetica è un esperto di nota fama, soprattutto per quello che concerne l’energia nucleare; poi c’è la candidatura di Mario Raffaelli che porta le sue conoscenze nel campo della politica estera. E poi Alessio D’Amato, un professionista estremamente qualificato che ha saputo reagire alla pandemia con la miglior campagna vaccinale di tutto il Paese. Un’altra è Lara Bisin, vicepresidente di Confindustria a Vicenza e anche Barbara Preziosi, imprenditrice nella comunicazione al Sud; e poi ci saranno altre candidature eccellenti che formalizzeremo nei prossimi giorni”.
Importanti i nomi, ma è importante anche il programma. Perché votare Azione alle prossime elezioni europee?
“Perché abbiamo bisogno di un’Europa più forte e noi andremo lì con l’idea che le istituzioni Ue vadano rafforzate. E per farlo bisogna togliere il diritto di veto, lavorare per una politica estera unitaria, per un esercito europeo, delle politiche fiscali e industriali comuni. Se l’Europa non avrà una sola voce sarà impossibile affrontare le grandi sfide che ci attendono. L’Africa nel 2050 avrà il doppio della popolazione, non potranno essere certo i singoli Stati a confrontarsi con questa nuova realtà. Lavoreremo quindi per un’Europa più forte ma anche per tutelare le eccellenze che l’Italia potrà e dovrà mettere in campo”.
Dopo le europee i partiti dovranno però tornare a confrontarsi sull’Italia. I numeri sono spietati: se le opposizioni non troveranno una difficile sintesi, la strada per le destre resterà in discesa.
“È normale, ma per stare insieme bisogna avere una proposta politica. La sommatoria degli avversari per contrastare la destra non serve a nulla. Con il Movimento 5 Stelle i punti di distanza sono enormi e non vedo nel Partito Democratico di Elly Schlein la capacità di contrastare la leadership di Giuseppe Conte, anzi mi sembra che gli vadano al seguito”.
La divisione politica tra segreterie dei partiti è chiara, ma non pensate che gli elettori, al contrario, vogliano unità?
“Assolutamente. Tutti quelli che non si riconoscono in questo governo vorrebbero un’alternativa, è evidente. Però l’alternativa deve essere credibile se no poi non viene votata. Non esistono divisioni a prescindere, ma bisogna costruire l’alternativa su un progetto riformista, un progetto populista non ci interessa, perché sconfiggere il populismo di Salvini con quello di Conte non ci riguarda. Quando abbiamo lanciato la proposta del salario minimo ed è stata accolta dagli altri, siamo stati ben contenti di lavorare con loro; quando abbiamo parlato di sanità abbiamo trovato un muro ideologico in cui non si analizzava quello che conveniva ai cittadini ma la proprietà degli ospedali. Noi siamo sempre seduti a tutti i tavoli dove si vuole lavorare seriamente”.
Fonte: Today.it