di Paolo Rosato per Il Resto del Carlino
«Basta barricate ideologiche, noi con ‘PER’ vogliamo mettere in rete associazioni, terzo settore, imprese, quel vissuto amministrativo e politico che rende speciale l’Emilia-Romagna. Se Bonaccini va in Europa che si fa? La Regione deve avere al più presto un governo nel pieno delle sue funzioni». È un vento nuovo quello che porta la professoressa Elena Bonetti, già ministra nei governi Conte 2 e Draghi e ora deputata. Bonetti ha fondato con Ettore Rosato l’associazione ‘Popolari Europeisti Riformatori, che collabora con Azione. Due giorni fa la presentazione a Bologna, al MUG. Un’iniziativa molto ben riuscita – racconta Bonetti -, organizzata dal nostro consigliere comunale Filippo Diaco. C’erano tante personalità e realtà del territorio, importante la presenza del sindaco Matteo Lepore. Noi vogliamo costruire un’alleanza nei territori, dove intendiamo portare una politica buona e concreta».
Il 2024 sarà un anno molto importante per la politica. Qual e lo scatto che vuole ‘Per’?
«Vedo tre focus: riforme strutturali, crisi demografica e casa. L’Emilia-Romagna, come tutto il Paese, ha bisogno di un nuovo slancio. Servono riforme che garantiscano la sanità per tutte e tutti, laddove l’attuale governo di destra-centro non è stato capace di arrivare. E servono risposte sull’accompagnamento nei nuovi processi produttivi, la transizione energetica, l’intelligenza artificiale, il rilancio con forza dell’Industria 4.0. E poi il tema demografico, che non ha interessato in particolare l’Emilia-Romagna, ma in Italia non si fanno più figli e il tema è urgentissimo. Al pari della casa per le giovani coppie, bisogna implementare più servizi e percorsi per l’accesso all’abitazione».
Con Azione sarete alle Europee e alle Amministrative?
«Introdurremo un metodo nuovo. Non nasciamo solo per diventare una lista elettorale, ma saremo in campo pienamente in tutti i contesti. Per le Europee, con Azione, promuoveremo una cabina di regia aperta al dialogo con le forze liberali, europee, popolari e riformiste».
In Emilia-Romagna, per le Regionali, è plausibile un’alleanza elettorale con il Pd?
«Il campo largo non è il nostro campo. Se il Pd, nel costruire le alleanze, partirà dall’M5s, quello non sarà il nostro progetto politico in generale e per l’Emilia-Romagna in particolare. Il Terzo Polo sta incontrando e coinvolgendo forze politiche nuove, vuole rianimare prospettive e speranze».
Stefano Bonaccini non potrà ricandidarsi a governatore probabilmente andrà in Europa. Elezioni anticipate?
«L’Emilia-Romagna dopo l’alluvione e le necessità della ricostruzione è meglio che non rimanga nel limbo, serve un governo pienamente in carica».
Il candidato del centrosinistra deve dare continuità al profilo di Bonaccini? La Destra ha già puntato la Regione.
«Non credo che questa Destra sia uno spauracchio, esploderanno le loro contraddizioni interne a livello nazionale. Sì, bisogna dare continuità alla buona azione amministrativa di Bonaccini, ma dobbiamo anche avere il coraggio di vederne i limiti e gli errori. La Sanità ha retto durante il Covid, ma oggi attraversa una crisi strutturale su cui si deve migliorare».